Nelle campagne intorno a Cameri, si può percorrere un interessante itinerario che tocca numerose cascine di straordinario valore artistico e architettonico. La cascina Picchetta, documentata a partire dal 1610, dapprima villa di campagna di Giovanni Francesco Cid, passò poi ai Gesuiti sino al 1773, quindi ai nobili Natta Isola d'Alfiano. Costituita da un corpo di fabbrica a U, ha una facciata a due piani, un tempo decorata da affreschi, purtroppo perduti; di grande effetto scenografico sono i giardini che circondano la villa. All'interno della cascina sorge un oratorio, già citato nel 1617 e ora dedicato a Santa Margherita e all'Immacolata. Per raggiungere la Cascina Argine, si percorre la provinciale n. 83, proveniente da Cameri e si attraversa la statale che conduce ad Arona; è un grande agglomerato già possesso nel XIV secolo dei Canonici Regolari di Sant'Agostino. Interessante il documento del 1712 in cui i monaci,ivi resisdenti, inoltravano richiesta al Comune di Cameri di poter coltivare a risaia i terreni da loro posseduti; purtroppo questo non fu possibile perchè ricevettero un netto rifiuto. La parte di edificio posta a nord si presenta con un impianto settecentesco; all'interno del complesso sorge un oratorio dedicato alla Madonna della Neve, ove si possono ammirare, esposti alle pareti, alcuni ex voto risalenti al XIX secolo. A nord dell'abitato di Cameri, percorrendo la provinciale che conduce a Bellinzago, incontriamo la cascina Montimperiale, all'interno della quale anticamente sorgeva un oratorio dedicato alla Madonna di Caravaggio. L'edificio sacro era attiguo alla villa di proprietà della marchesa Bianca Visconti di Caravaggio, ma in seguito ai continui passaggi di proprietà venne abbandonato, tanto che furono venduti gli arredi sacri fra i quali anche un bellissimo quadro raffigurante la Madonna di Caravaggio. Dal 1929 l'oratorio potè riprendere di nuovo i benefici ecclesiastici anche grazie ai lavori di restauro effettuati a cura della nuova proprietaria del complesso. Ora è un oratorio privato. La cascina Galdina, situata al limite delle balze di erosione del Ticino, è già documentata nel 1013, come porto fluviale del Comitato di Pombia. La sua edificazione risale al XVII secolo. Dell'antico nucleo è visibile l'edificio padronale che si affaccia sulla valle del Ticino, mentre l'ingresso principale è rivolto verso una corte rustica chiusa. Superata la cascina Galdina, proseguendo verso nord si raggiunge la cascina Bornago, antico nucleo abitativo già documentato a partire dall'840 presso il quale fu anche rinvenuto un cippo votivo romano. Il complesso, di proprietà privata, è composto da vari edifici costruiti fra l'Ottocento e i primi anni del Novecento: si tratta di un'interessante ghiacciaia, un oratorio dedicato a Santo Stefano e tre mulini. In particolare il "mulino vecchio" ormai in disuso, all'interno del quale vi sono interessanti volte in cotto sorrette da colonne in granito; il "mulino nuovo" posto sulla Roggia Molinara è caratterizzato dalla presenza di alcune pietre lavorate.
Following a route through the countryside around Cameri it is possible to visit several old country houses of exceptional artistic and architectural interest. The cascina Picchetta, first mentioned in 1610, was at first the country villa of Giovanni Francesco Cid, then became the property of the Jesuits until 1773 and then of the noble family Natta Isola d’Alfiano. Consisting of a central building on a U-plan, the façade is two-storeyed and was once decorated with frescoes, now unfortunately lost; the gardens surrounding the village are spectacular. The buildings include an oratory, mentioned in 1617 and now dedicated to St Margaret and the Immacolata. Following the provincial road 83 from Cameri and crossing the main road to Arona, one reaches the cascina Argine, a large establishment which already belonged, in the 14th century, to the canons regular of St Augustine. An interesting documents of 1712 contains an application on the part of the resident monks of Cameri for permission to cultivate their lands with rice; unfortunately this request was categorically refused. The north part of the building is in the style of the 18th century and within the establishment is an oratory dedicated to the Madonna della Neve, on whose walls can be seen votive offerings from the 19th century. To the north of the town of Cameri, along the provincial road to Bellinzago, we come across the cascina Montimperiale, in which there used to be an oratory dedicated to the Madonna di Caravaggio. The consecrated building adjoined the villa owned by the marchioness Bianca Visconti di Caravaggio, but subsequent to continuous changes of ownership it was abandoned, and even the contents were sold, includeding a very fine painting showing the Madonna di Caravaggio. From 1929, in part due to the restoration carried out by the new owner of the establishment, the oratory was once again able to enjoy ecclesiastical benefits. Today it is a private oratory. The cascina Galdina is situated on the edge of the erosion ledges of the river Ticino and was already recorded in 1013 as the river port of the committee of Pombia. Its construction dates from the 17th century. Of the old buildings, the family house can be seen, facing over the Ticino valley, while the main entrance gives onto a closed rustic courtyard. Continuing north after the cascina Goldina one reaches the cascina Bornago, an ancient settlement existing in records from as far back as 840, where a Roman votive cippus was also found. The establishment is privately owned and consists of several buildings erected between the 19th and early 20th centuries: an old ice-house, an oratory dedicated to St Stephen and three mills. In particular, the “old mill”, now in disuse, has interesting terracotta vaults supported by granite pillars in the interior, while the “new mill” on the Roggia Molinara irrigation ditch has some characteristic carved stones.