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Grignasco

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Adagiato in una piccola conca tra poggi boscosi, sulle rive della Sesia, Grignasco è oggi un centro prevalentemente industriale: mobilifici, industria tessile e lavorazione di vetri e cristalli sono le attività principali. Ritrovamenti avvenuti in questo secolo confermano l'esistenza nella zona di insediamenti fin dal I secolo d.C. Il paese viene citato in un atto del 999 con cui l'imperatore Ottone III donava Grignasco alla Chiesa di Vercelli. Passato nel 1025 alla Chiesa di Novara, Grignasco entrò nel secolo successivo sotto l'influenza della vicina Romagnano e nel XIV secolo, assieme all'intera Valsesia, sotto quella dei Visconti. Parte del territorio è inserito nel Parco Naturale del Monte Fenera.

Grignasco is an industrial center on the Sesia river. Human settlements was find in the area since the first century a.c. The country is mentioned in a document of 999 by which emperor Ottone III gave Grignasco to Vercelli church. In 1025 Grignasco passed to the church of Novara and after to Romagnano, and in the XIV century to Visconti. Grignasco is included in the natural park of Fenera.

Abitanti/Inhabitants number:
4319
Superficie/Surface:
kmq: 14,62
Altitudine sul mare/Altitude:
322 m
Denominazione degli abitanti/Inhabitants:
grignaschesi
Altre località/Towns:
Ara, Bertasacco, 
Bertolotto, Carola, 
Casa Negri, Garodino, 
Giarola, Gibellino, 
Isella, Marietta, 
Pianaccia, Sagliaschi,
Sella, Torchio
Cascine/Farms:

Festa patronale/Patrons: 
Assunta (15/08)
Telefono/Phone:
Prefisso 0163
Codice Postale/Postal code:
28075

 

 

La chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie si trova all'interno del borgo medievale. Fu utilizzata per secoli come chiesa parrocchiale e come centro della vita sociale e civile del paese, tanto da essere ricordata come "gésa vègia", pur rimanendo sotto il rettorato della famiglia Durio, che solo nel 1989 la donò al comune. L'edificio è stato ricostruito nel XV e XVI secolo; si presenta a tre navate e conserva un'abside semicircolare romanica a ciottoli disposti in modo regolare. Quest'ultimo è decorato con archetti pensili in cotto e con una cornice di mattoni collocati a dente di sega. Di notevole pregio, all'interno della chiesa, sono i due cicli di affreschi, uno dei quali, risalente al Quattrocento e attribuibile alla bottega di Tommaso Cagnola, rappresenta Cristo Pantocratore con le quattro simbologie degli Evangelisti e ricopre le pareti absidali. L'altro ciclo, datato 1543 e opera del pittore novarese Angelo Conte, realizza sulle antiche pareti una sorta di architettura pittorica, fatta di colonne, nicchie, archi, su cui si inserisce una maestosa Crocifissione attorniata da varie raffigurazioni di scene religiose.

 

The church of St Maria delle Grazie is within the medieval villane. It was used for centuries as the parish church and the local social and cultural centre, and in fact is remembered as “gésa vègia” although remaining under the rectorate of the Durio family who only in 1989 donated it to the town. It was reconstructed in the 15th and 16th centuries and has three aisles with a Romanesque semicircular apse of evenly laid stones. The apse is decorated with small arches in terracotta and has a frame of bricks in saw-tooth design. The two fresco cycles decorating the interior are very fine. One of them, dating from the 15th century and attributed to the school of Tommaso Cagnola, shows Christ the Almighty with the four symbols of the Evangelists and covers the walls of the apse. The other cycle, dated 1543 and executed by Angelo Conte, a painter of Novara, covers the walls with a sort of pictorial architecture consisting of columns, niches and arches including an imposing Crucifixion surrounded by representations of various religious scenes.

La parrocchiale dedicata all'Assunta, al centro del paese, è da considerarsi un capolavoro del barocco piemontese. Su progetto dell'architetto Bernardo Vittone negli anni 1749-1750, la costruzione ha inizio nel 1751 e termina nel 1770, anno della sua morte. Nel successivo biennio viene portata a termine la scenografica scalinata d'accesso alla chiesa, rispettando il disegno originario, realizzato dal progettista. All'interno della parrocchiale, di particolare pregio artistico è la pala settecentesca dell'Assunta, situata dietro l'altare maggiore, capolavoro del pittore Giuseppe Mazzolo. Un altro interessante dipinto, posto sulla colonna a destra dell'arco presbiteriale, raffigura la Genealogia della Madonna: dapprima attribuito a Gaudenzio Ferrari, si è poi rivelato opera del pittore astigiano Gandolfino da Roreto, che la realizzò alla fine del XV e l'inizio del XVI secolo.

 

The parish church of the Assumption, in the centre of town, is a masterpiece of the Piedmontese baroque style. Planned by the architect Bernardo Vittone in 1749-1750, construction began in 1751 and was completed in 1770, the year of his death. In the following two years the spectacular flight of steps leading to the church was built, following the original design of the architect. Inside the church, the 18th century altarpiece of the Assumption placed behind the high altar is of particular artistic interest and is a work of the painter Giuseppe Mazzolo. Another interesting painting, on the pillar to the right of the arch of the presbytery, shows the lineage of the Madonna: at first sttributed to Gaudenzio Ferrari, it was then found to be a work of Gandolfino da Roreto, a painter from Asti, carried out between the end of the 15th and beginning of the 16th centuries.

Già citata nel 1132 in una bolla papale di Innocenzo II come pieve di Grignasco, è ora la chiesa cimiteriale. Dell'antica struttura romanica rimangono solo alcuni tratti murari che raffigurano un falso intreccio musivo di triangoli di pietra e di cotto. Rimaneggiata nel corso dei secoli, la struttura attuale è settecentesca. Al suo interno si può ammirare un'importante tela di Francesco Gianoli raffigurante San Giovanni Battista tra San Gaudenzio e San Carlo Borromeo, eseguita intorno al 1650, e due tavole cinquecentesche di scuola gaudenziana, collocate nella pala secentesca dell'altare maggiore.

 

This was mentioned in 1132 in a papal bull of Innocent II as the parish church of Grignasco and is now the cemetery church. Of the old Romanesque structure only a few sections of wall remain showing a false mosaic pattern of triangles of stone and terracotta. Altered over the years, the present building is 18th century. The interior contains an important painting by Francesco Gianoli, dating from around 1650 and depicting St John the Baptist between St Gaudenzio and St Carlo Borromeo, as well as two 16th century panels of the school of Gaudenzio, placed in the 17th century altarpiece over the high altar.

Il Parco naturale del Monte Fenera, istituito nel 1987, occupa una superficie di 3378 ettari con un'altimetria che parte dai 300 metri, come punta più bassa, e tocca gli 898 metri nel suo punto più alto (Monte Fenera) abbracciando i territori collinari della bassa Valsesia. La zona parco si è rivelata una fucina di reperti archeologici; già da tempo, gruppi di speleologi, addentrandosi nelle grotte del parco, hanno riportato alla luce importanti testimonianze di presenze umane, oltre ad animali dell'era preistorica. Tali testimonianze sono ora raccolte presso il museo civico di Paleontologia e Paletnologia di Borgosesia. Interessanti sotto l'aspetto dell'edilizia rurale sono poi le case con il tetto di paglia denominate, i "taragni". Esclusive del Monte Fenera sono circa 30 specie botaniche, fra le quali la "Dafhne Alpina", relitto glaciale ritrovato sul versante nord, le 16 specie di felci, fra cui l'Osmunda Regalis e la rara lingua cervina. Da segnalare la possibilità di percorrere itinerari tematici con accompagnatori qualificati.

 

The Monte Fenera nature riserve, created in 1987, covers an area of 3378 hectares from an altitude of 300 meters at its lowest point to 898 meters at the highest (Monte Fenera), taking in the hilly areas of the lower Valsesia. The park has revealed a wealth of archeological findings, groups of spelaeologists having penetrated the underground caves of the park for many years, bringing to light important evidence of the presence of humans as well as of animals from the prehistoric era. These findings are now housed in the civic museum of palaeontology and Ethnology of Borgosesia. An interesting aspect of rural building can be seen in the straw-roofed houses called “taragni”. About 30 botanical species, including the “Daphne Alpina”, from the relict glacier discovered on the northern slope, and 16 species of fern among which are the royal fern (Osmunda Regalis) and the rare hart’s-tongue fern, can be found only on Monte Fenera. Specific theme trails with qualified guides may be followed.

 

Photogallery

 


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