RISORSE
  • Abitanti:
    Inhabitants number :
    6718

    Superficie
    Surface
    kmq: 32,10

    Altitudine sul mare:
    Altitude:
    127 m

    Denominazione degli abitanti:
    Inhabitants:
    ceranesi

    Altre località:
    Towns:
    Camerona,
    Cerina,
    La Badiola,
    Molino Crosa,
    Villa Giulia
  • Cascine:
    Farms:
    Belvedere,
    Cannoniera,
    Dellupi,
    Frasche,
    Izzano,
    Lobrino Grande,
    Milongo,
    Nuova,
    Mirabella,
    Polveriera,
    Ranzina,
    Ressiga,
    Rosalina


    Festa patronale:
    Patrons:
    Beato Pacifico

    Mercato:
    Market:
    martedì
    thursday

    Telefono:
    Phone:
    0321
    (Municipio/ Town Hall 0321 72 81 07)


    Codice Postale:
    Postal code:
    28065
  • Sito internet:
    www.comune.
    cerano.no.it


    Mail:comune@comune.
    cerano.no.it

TURISMO
CERANO


A sudest del capoluogo, situato alla destra del Ticino, Cerano ha avuto origine poco prima dell'anno Mille. Apparso nei documenti con i nomi di "Cerretanum" e "Cerredanum", venne inserito nel "Comitatus Bulgariensis", che comprendeva il territorio dei borghi siti lungo il fiume Ticino. Seguì poi le vicende dei conti di Pombia e dei conti di Biandrate. Distrutta nel 1356 dai Visconti, che allora erano in lotta con i marchesi del Monferrato, rimase alle dipendenze di Milano fino al 1546. Successivamente passò alla famiglia Gallarati e nel 1771 ai Gallarati-Scotti. Fiorente, ancor oggi, è l'attività agricola e industriale.

Cerano appeared in documents with different names: “Cerretanum” and “Cerredanum”, it was included in the “Comitatus bulgariensis”, which included the territory of the villages along the Ticino river. Cerano followed the story of Pombia and Biandrate. It was destroyed in 1356 by Visconti and it was under the dominion of Milan until 1546. Later was a Gallarati feud and then Gallarati-Scotti. Today is an important agricultural and industrial center.

Chiesa ParrocchialeLa parrocchiale dedicata alla Natività di Maria Vergine sorge nel centro del paese ed è un edificio risalente al XV secolo. La costruzione è a tre navate, a croce latina, sormontata al centro del transetto da una cupola riccamente decorata da stucchi barocchi. Nel corso dei secoli, ovvero dal XVII al XIX, la parrocchiale subì vari interventi di restauro e ampliamenti: la costruzione del campanile, della cupola, la sistemazione a oratorio dell'antica cappella dedicata al Beato Pacifico, il prolungamento dell'edificio e la modifica della facciata con la collocazione di statue e medaglioni. All'interno, sopra l'altare maggiore, si può ammirare la famosa e maestosa tela raffigurante l'Ultima Cena, opera di Gian Battista Crespi detto il Cerano e datata 1594-95: secondo gli studiosi viene considerata la prima opera importante dell' artista. Di grande pregio il coro ligneo secentesco, riccamente intarsiato, suddiviso in stalli superiori ed inferiori con leggio; nella parte superiore è collocato uno splendido polittico, opera, da poco attribuita, di Sperindio Cagnoli, eseguita nei primi anni del Cinquecento. Il polittico si presenta maestoso; la cornice, in legno dorato e intagliato, contiene i dipinti rappresentanti la Vergine, San Giovanni e alcune immagini di Santi.

Parish churchThe parish church of the Birth of the Virgin Mary stand in the centre of town and dates from the 15th century. It has three aisles on a Latin cross, with a dome, richly stuccoed in the Baroque style, above the centre of the transept. From the 17th to the 19th centuries the church was restores and extended several times: the bell tower and the dome were built, the ancient chapel of the Beato Pacifico was converted to an oratory, the building was extended in length and the façade altered with the addition of statues and medallions. Above the high altar is the celebrated painting of the last supper, the work of Gian Battista Crespi known as Cerano, dated 1594-95: this is considered by scholars to be the artist’s earliest work of importance. The 17th century wooden choir, divided into upper and lower stalls with lecterns, is very fine, with lavish intarsia decorations. In the upper part is a splendid polyptych recently attributed to Sperindio Cagnoli and executed in the early 16th century. It is an imposing work with a carved and gilded wooden frame enclosing the paintings representing the Virgin, St John and some saints.

San Pietro al CimiteroSituata nei pressi del cimitero sulla strada che porta al Ticino, la chiesa di San Pietro è un edificio a tre navate di quattro campate ciascuna, con transetto e tiburio gotici: l'impianto originale, nonostante gli interventi di epoca barocca e neoclassica, è rimasto pressoché inalterato. L'edificazione della chiesa risale probabilmente alla fine del XII secolo o all'inizio del XIII, dal momento che nel 1347 è già nominata come beneficio di un Tornielli. La chiesa nel XVI secolo subisce un declino: pertanto il vescovo Serbelloni ne affida la tutela alla Confraternita della Visitazione, la quale dà incarico di eseguire degli affreschi, ormai degradati, sulla facciata.
All'interno le navate laterali hanno volte a crociera nervata, i pilastri sono in cotto. Di pregio l'icona cinquecentesca posta sull'altare maggiore raffigurante la Vergine che allatta il Bambino; particolarmente interessante e degno di nota è l'affresco raffigurante Diogene che reca una fascia con l'iscrizione "Expello".

St Peter church
The church of St Peter, located near the cemetery on the road to the Ticino river, is a building consisting of three aisles with four bays each, and a Gothic transept and tiburio: the original structure, in spite of a work carried out in the Baroque and neoclassical periods, has remained more or less intact. The construction of the church probably dates from the end of the 12th century or the beginning of the 13th, since in 1347 it was already names as a benefice of one of the Tornielli family. In the 16th century the church fell into disrepair, as a result of which bishop Serbelloni entrusted it to the care of the Confraternity of the visitation, who caused the frescoes, now in poor condition, to be painted on the façade. The side aisles of the interior have ribbed cross vaults with terracotta pillars. On the high altar is a valuable 16th century painting reèresenting the Virgin suckling the Child, while os especial interest is the fresco showing Diogenes bearing a band with the inscription “Expello”.

 

La Chiesa di S. Pietro al Cimitero / St Peter church

La Chiesa di S. Rocco / St Rocco church

 

Un particolare del campanile / Bell tower


Chiesa di San RoccoCostruita all'inizio del 1600, è situata poco distante dal centro del paese. Originariamente due erano gli accessi alla piccola chiesa: oggi è rimasta soltanto l'entrata sotto il portico sorretto da quattro colonne in granito posto sulla facciata.

St Rocco churchThe church was built at the beginning of the 17th century and is a short distance from the centre of town. Originally there were two entrances to the church, but noe only the entrance under the portico on the façade, supported by four granite columns, remains.

Edifici civiliDegno di nota è il Palazzo Comunale, proprietà in origine del Signor Obicini di Milano, il quale appunto, lo tenne fino al 1888, anno in cui fu venduto al Comune. Meritano un breve cenno: Casa Mercalli, edificio adiacente le scuole, un tempo filanda in cui si produceva la seta, Palazzo Bellini e Casa De Giuli, espressioni di momenti di ricchezza e di trasformazioni economiche avvenute nella seconda metà dell'Ottocento.


Town buildingsThe most interesting is the town hall, formerly the property of Obicini of Milan who kept it until 1888, when it was sold to the commune. A brief mention should be made of Casa Mercalli, a building next to the school, once a sik mill when sik was male, Palazzo Bellini and Casa de Giuli, representing periods of wealth and economic transformation occurring during the second half of the 19 th century.


Il Mulino di S. Rocco
Le rogge e i muliniIl territorio Ceranese, anticamente paludoso e boscoso, ebbe con i colonizzatori romani una trasformazione tale da renderlo parzialmente agricolo. Ma solo nel XII secolo ci fu un intervento radicale per meglio favorire l'agricoltura, progettando e costruendo rogge, canali e successivamente, mulini e cascine.
Sono da ricordare la Roggia Cerana, la più antica, infatti la sua costruzione risale al 1202, attraversa il paese e di essa sono ancora visibili due mulini, uno collocato sul ponte del rio Mulino detto della "Porta" e l'altro denominato "San Rocco" che sorge nei pressi dell'omonima piazza.
Anche la Roggia Mora, realizzata nel XIV secolo per volontà di Ludovico Sforza, detto il Moro Duca di Milano, prende origine nelle campagne ghemmesi attingendo acqua dal fiume Sesia, dallo Strona, dal Terdoppio e dall'Agogna, passa attraverso il comune di Cerano nella zona della Cascina Camerona per poi scendere nel vigevanese ove, già nel Trecento, irrigava i terreni di colture sperimentali del Duca di Milano.
La Roggia Molinara si forma da un ramo morto del Ticino presso Galliate e le sue acque alimentano vari mulini lungo il percorso. Sono da citare il "Mulinetto" e la "Crosa", situati in territorio Ceranese.
Nelle immediate vicinanze del fiume Ticino, ad ovest di Cerano, scorre l'antico Naviglio Sforzesco i cui lavori di edificazione iniziarono nel 1447 e furono completati nel 1482, che termina il suo viaggio nelle campagne circostanti della tenuta modello la Sforzesca, nei pressi di Vigevano, antica proprietà dei Duchi di Milano.
Non ultimo per importanza ma per costruzione va ricordato il Naviglio Langosco, voluto dal conte Guido Langosco nel 1613 e terminato nel 1665 da un suo successore. Il corso d'acqua nasce dal Ticino nel territorio posto fra Cameri e Galliate e si snoda per ben 43 Km, attraversando anche Cerano, fino alla Lomellina.
La struttura e la costruzione di queste rogge sono frutto di vere e proprie opere di ingegneria idraulica. Infatti questi corsi d'acqua, che scorrono e bagnano le nostre campagne, sono dotati di un sistema di chiuse che in base alla loro apertura e chiusura regolamentano il flusso della portata d'acqua irrigua va ricordato che lo stesso sistema è stato ripreso e perfezionato dai successivi studi leonardeschi.

The irrigation ditches and the millsThe land around Cerano, which used to be wooden and marshy, was partially transformed at the time of Roman colonisation into a farm land. But it was only the 12th century that saw a radical undertaking to expand agriculture by the planning and construction of ditches, canals and, later on, mills and farms. The most ancient, the Roggia Cerana, which was built in 1202, runs through the town and two of its mills can still be seen, one on the bridge of the Rio Mulino known as the “Porta” and the other called St Rocco, near St Rocco square. The Roggia Mora, built in the 14th century at the wishes of Ludovico Sforza, Duke of Milan known as Il Moro, starts in the countryside round Ghemme and, supplied with water from the rivers Sesia, Strona, Terdoppio and Agogna, passes through Cerano in the area of the Cascina Camerona and flows down to the countryside round Vigevano where in the 14th century it irrigated the land for the Duke of Milan’s experimental crops. The Roggia Molinara if formed from a stagnant tributary of the river Ticino at Galliate and its waters supply various mills along its course. The “Mulinetto” and the 2Crosa”, in the Cerano area, should be mentioned. Right by the river Ticino, to the west of Cerano, flows the old Sforzesco Canal whose construction was started in 1447 and finished in 1482. It comes to an end in the countryside surrounding the model farm la Sforzesca, near Vigevano, the former property of the duke of Milan. No less important but the last to be built is the Lamgosco canal, begun by count Guido Langosco in 1613 and finished in 1665 by a successor of his. This waterway starts from the Ticino in the region between Cameri and Galliate and is 43 km long, going through Cerano as well, as far as the Lomellina. The planning and building of these ditches are a real example of hydraulic engineering. These waterways which run through our land have a system of locks which can be opened or closed to regulate the flow of water for irrigation. The same system was adopted and perfected in the later studies of Leonardo.