RELAZIONE ILLUSTRATIVA
3. L'ASSETTO AMBIENTALE E PAESISTICO
3.1. Gli strumenti di Piano, le norme generali di tutela
3.2. Il sistema delle aree di rilevante interesse naturalistico
3.3. Ambiti di elevata qualità paesistico ambientale
3.4. La rete ecologica provinciale
3.5. Normative di tutela per aree ed ambiti non sottoposti a piani attuativi
3.6. Gli itinerari e i percorsi di interesse paesistico-culturale

Il Piano Territoriale Provinciale ha valore di Piano Paesistico ed è efficace ai sensi dell’art 149 del D.Lgs. 490/99. Sono state, infatti, affrontate in modo approfondito le tematiche di contenuto ambientale e paesistico, in quanto fattori strategici della pianificazione territoriale della provincia di Novara, che ha nelle risorse ambientali uno dei suoi principali punti di forza.

Il PTP si è strutturato al fine di:
  • fornire strumenti conoscitivi, obiettivi e criteri alla pianificazione di settore e locale perché il paesaggio provinciale possa essere tutelato, conservato e valorizzato,
  • indicare gli ambiti e le modalità con cui la Provincia dovrà svolgere un ruolo di guida e coordinamento nei confronti dei piani comunali ove caratteri unitari dell’area o specifiche azioni di tutela coinvolgono territori di più comuni e, infine,
  • individuare le aree e i tematismi per i quali la Provincia intende assumere direttamente il compito di promuovere successivi livelli di pianificazione paesistica, sia aderendo ad indicazioni in tal senso del PTR, sia facendosi promotrice di programmi e progetti di intervento diretto, nelle situazioni nelle quali l’estensione territoriale e/o la particolare rilevanza degli elementi lo richiedano.
  • creare le basi per la costruzione di una "rete ecologica" capace di garantire su tutto il territorio provinciale, le necessarie connessioni tra le aree di prevalente naturalità, le aree agricole e le aree urbane, al fine di garantire uno sviluppo compatibile dell’ambiente e del paesaggio nel suo complesso.
  • individuare, attraverso approfondimenti mirati le condizioni di tutela e la prevenzione dei rischi legati alla struttura del suolo e del sottosuolo.

La tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio della provincia nei suoi caratteri distintivi e di notevole varietà, trova nella fase conoscitiva e descrittiva il primo necessario passaggio metodologico e operativo.
In tal senso si sono sviluppate le analisi di Piano, i cui risultati sono contenuti nel "Quadro conoscitivo", ai capitoli 5 (Patrimonio storico) e 6 (Paesaggio) e nei rispettivi allegati.

Il coordinamento delle normative di tutela e di valorizzazione previste dal Piano Provinciale e dai suoi strumenti, è affidato alla Commissione Territorio (si veda art. 1.8 N.T.A.), che sarà appositamente istituita presso la Provincia, anche in vista della applicazione coordinata dell’esercizio della subdelega in materia di autorizzazioni paesistiche ai Comuni, secondo quanto previsto dagli artt.13 e 14 della LR 20/1989.



3.1. Gli strumenti di Piano, le norme generali di tutela
Gli strumenti a disposizione della pianificazione territoriale agiscono su diversi livelli, attraverso l’identificazione sul territorio dei beni o delle aree da sottoporre a tutela, e attraverso norme di attuazione che identificano i soggetti e le modalità con cui la tutela è esercitata.
La pianificazione provinciale recepisce le indicazioni del livello istituzionale superiore, individua i temi e le azioni che intende sviluppare direttamente, individua e coordina i temi e le azioni riservate alla pianificazione comunale.

Le norme generali di tutela
Il PTP definisce un primo livello esteso a tutto il territorio provinciale, che consiste nella tutela dei diversi elementi, fisici e storici, considerati "fattori di caratterizzazione" presenti in modo più o meno rilevante sul territorio e da considerare come invarianti nella definizione dei differenti ambiti di paesaggio presenti, dalla montagna ai laghi, dalle colline moreniche alla pianura irrigua.

I fattori di caratterizzazione appartengono
  • alla categoria delle risorse naturali:
    -sistema delle acque, laghi, corsi d’acqua naturali;
    -sistema dei boschi;
    -sistema delle aree naturali protette;
    -sistema dei segni e degli elementi geomorfologici, terrazzi, dossi, crinali, ecc..
  • alla categoria degli interventi legati all’uso agricolo degli spazi aperti:
    -sistema della regolazione delle acque per l’agricoltura: i grandi canali, le rogge, i fontanili;
    -sistema delle coltivazioni significative per il riconoscimento di ambiti paesistici: la vite, il riso, il prato-pascolo.
  • alla categoria della storia degli insediamenti umani:
    -sistema dei centri storici;
    -le emergenze storico-monumentali;
    -i beni di riferimento territoriale;
    -i beni di caratterizzazione di particolari aree storico-culturali;
    -i grandi tracciati stradali storici.

L’obiettivo di sviluppare e consolidare la conoscenza degli aspetti storico-paesistici e ambientali è perseguito da una parte con le analisi condotte dal PTP, dall’altra con la costruzione di Repertori comunali, cui sono affidati il riconoscimento e la precisa identificazione alla scala locale dei fattori di caratterizzazione; essi partecipano alla costruzione di una "banca dati" presso la Provincia, utile sia alla predisposizione e al coordinamento delle normative comunali di tutela, sia alla formazione dei piani e dei progetti paesistici di competenza provinciale e regionale.

Sono stati quindi individuati gli "ambiti di paesaggio" da tutelare nelle loro caratteristiche peculiari, garantendone al contempo la fruizione collettiva. Essi sono definiti attraverso l’analisi delle diverse combinazioni dei "fattori di caratterizzazione", capaci di articolare il passaggio in ambiti unitari riconoscibili.
L’individuazione degli ambiti di paesaggio costituisce contemporaneamente una guida per la formazione dei repertori comunali e una prima, generale griglia di valutazione per le attività connesse con il ruolo di coordinamento della Provincia nei confronti di piani e progetti di carattere comunale e sovracomunale.

Procedendo dalla pianura verso la montagna sono individuati e rappresentati nella tavoletta allegata alla tavola A del PTP gli ambiti:

  • Terrazzo antico di Novara-Vespolate (1) e Pianura irrigua Novarese (2: il terrazzo antico che dal centro storico di Novara scende fino a Vespolate, compreso tra l’asta del torrente Agogna e l’antico corso del Terdoppio, costituisce un particolare ed unico ambito paesistico che interrompe l’uniformità della grande pianura risicola, caratterizzata dalla presenza di un’imponente rete irrigua storica e recente, dalla coltivazione sempre più estesa del riso in monocoltura, con conseguente scomparsa della vegetazione di ripa, ma anche da un’importante serie di grandi cascine a corte a testimonianza della storia agraria dei luoghi e dalla presenza di fortificazioni e borghi-franchi in difesa della città di Novara.
    L’area di pianura, nonostante l’elevata qualità dei suoli agrari, è sottoposta a fortissima pressione insediativa nella fascia centrale lungo il percorso dei principali assi di collegamento est-ovest, con grave rischio per la continuità della rete irrigua e del territorio agricolo. Particolare importanza acquisisce in quest’ambito, la ricerca delle condizioni per la realizzazione di una rete ecologica che restituisca qualità e diversità naturalistiche e di conseguenza paesaggistiche ad un territorio reso eccessivamente uniforme dalla monocoltura risicola.

  • Fiume Sesia (3), Bassa pianura irrigua della Sesia (4) e Alta pianura della Sesia (5): l’asta della Sesia è caratterizzata da assenza di vera e propria valle fluviale, da una qualità dei suoli differente da quella delle aree comprese nell’ambito della pianura novarese. Gli ambiti di alta e bassa pianura sono sostanzialmente distinti solo dalla diversa articolazione della rete irrigua, organizzata su tre grandi canali storici, le rogge Mora, Busca e Biraga, pur appartenendo a subaree storico-culturali omogenee ricche di elementi di grande valore sotto il profilo storico-architettonico tra i quali si considerano qualificanti i ricetti e i borghi franchi.
    Il fiume inoltre costituisce uno dei principali corridoi ecologici che legano in continuità le aree prealpine del Fenera con quelle della bassa pianura e si conferma come una delle aree fondamentali cui raccordarsi per realizzare una rete ecologica a scala interprovinciale.

  • Valle fluviale del Ticino (6): caratterizzata da elevatissima qualità ambientale e paesistica rappresentata oltre che dal fiume Ticino, anche da una fitta rete di canali irrigui, realizzata a partire dal medioevo con acque derivate dal fiume, da fontanili e risorgive. Presenta aree boscate di grande pregio tanto da essere interamente considerata "biotopo" dalla Regione. Le unità ecosistemiche agricole sono diffuse e solo localmente condizionanti; limitata la presenza di unità edificate, in genere di ridotta consistenza, senza concentrazioni e poco condizionanti.
    L’intera unità è compresa nel Parco regionale della valle del Ticino e soggetta a Piano d’area di competenza regionale approvato.

  • Piana irrigua dell’Ovest Ticino (7): caratterizzata dalla posizione alta sul terrazzo fluviale, da una struttura agraria solida e consolidata, ma oggi orientata in prevalenza alla monocoltura di riso e/o mais con conseguente depauperazione delle superfici alberate. I centri urbani di maggiore dimensione tendono a formare conurbazioni lineari di connessione con il capoluogo. Rilevante la questione delle cave attive e dismesse, anche sotto il profilo del degrado paesistico e del loro recupero, e, anche per l’estensione delle aree impegnate, dell’aeroporto militare di Cameri e del bacino petrolchimico di Trecate.
    L’area è soggetta al Piano Territoriale Regionale Ovest Ticino, con valenza paesistica, approvato.

  • Alta pianura dell’Agogna (8): l’alta pianura è compresa tra i margini dei due terrazzi antichi, ad est ed ovest, e caratterizzata dal corso centrale dell’Agogna. Il paesaggio agrario, fortemente frammentato sia dalla debole dimensione delle aziende, in genere ad indirizzo monocolturale cerealicolo, sia dalla presenza di infrastrutture stradali e ferroviarie, necessita di interventi di ricostruzione della trama vegetale, sicuramente collegabili al recupero del paesaggio fluviale dell’Agogna e dei fontanili ancora diffusi. I centri e i nuclei storici sono in genere addossati ai terrazzi e definiscono in maniera evidente il passaggio tra i differenti ambiti, di pianura e di collina.

  • Terrazzo antico di Oleggio-Cavagliano-Suno (9) e Terrazzo antico di Proh-Romagnano (10): caratterizzati da superfici ondulate, nettamente rilevate sull’alta pianura dell’Agogna e del Sesia, incise da numerosi corsi d’acqua. La vegetazione prevalente è quella della "baraggia", un habitat, per altro, parzialmente riconosciuto e protetto come biotopo dal Parco Regionale delle Baragge di Pian del Rosa e dal biotopo della Baraggia di Bellinzago. Le limitate capacità dell’uso agrario dei suoli hanno fortemente condizionato la struttura agraria; per contro la coltivazione della vite, oltre che attività produttiva di grande valore, rappresenta un elemento qualificante del paesaggio. L’ambito del terrazzo di Oleggio-Suno si estende a nord a raggiungere le propaggini moreniche del basso Verbano, caratterizzate prevalentemente dalla presenza di boschi e pascoli. I centri storici sono in genere collocati al margine dei terrazzi, con le opere di fortificazione sul ciglio superiore ed i centri abitati al margine inferiore.

  • Colline moreniche del basso Verbano(11) e Bacino morenico e lacustre del Verbano(12): gli ambiti sono caratterizzati morfologicamente dai dossi degli anfiteatri morenici e dal grande bacino lacustre, ancora in discreto equilibrio tra componente naturale ed antropica, con l'eccezione delle sponde lacustri pressoché integralmente condizionate dalle urbanizzazioni. Il Basso Verbano è interessato dalla presenza di estese aree e macchie boscate, dalle torbiere (in particolare quella dei Lagoni di Mercurago), da canneti e formazioni lacustri (Dormelletto), oltre che da parchi e giardini storici nelle parti urbanizzate.
    La presenza di attività florovivaistiche condiziona fortemente il paesaggio agrario del Verbano e, con l’evoluzione delle tecniche di produzione, rischia di esercitare un impatto negativo sulla conservazione dei suoi caratteri generali.

  • Bacino morenico e lacustre del Cusio (13): l’ambito è definito, sia dai dossi e dai versanti della morena che ha chiuso a sud il bacino lacustre, sia dagli affioramenti rocciosi che, sulla costa occidentale, delimitano il lago. Il discreto equilibrio fra componente naturale ed antropica è dovuto alla consistenza delle aree boscate assieme alla presenza, caratterizzante, di parchi e giardini delle ville storiche. Molti sono gli elementi del patrimonio storico che costituiscono al contempo emergenze monumentali e forte riferimento territoriale: dal Sacro Monte di Orta, alla stessa Isola di San Giulio, alla Torre di Buccione e ai nuclei storici pedemontani di Armeno e Miasino.

  • Ambito prealpino del Mottarone (14) e Ambito prealpino del Fenera-Valle del Sizzone (15): sono caratterizzati dall'elevato valore ambientale e naturalistico, legato alla morfologia montana, ai corsi d’acqua e all’importanza delle superfici boscate alternate a prati e pascoli, con una molto limitata presenza di manufatti antropici, prevalentemente alpeggi. Rappresentano i capisaldi fondamentali della rete di corridoi ecologici alla scala interprovinciale, anche attraverso la potenziale continuità dei corsi d’acqua dell’Agogna e del Sizzone. Il contributo della Provincia nella messa a punto, in particolare, dei progetti generali di fruizione e di sviluppo è determinante per un’adeguata "messa in rete" degli interventi sul territorio provinciale.

Le norme del PTP relative alla tutela dei diversi ambiti di paesaggio sono in prevalenza norme di indirizzo rivolte alla pianificazione comunale; esse sottolineano il ruolo di coordinamento della Provincia nella trattazione di particolari temi paesistici specifici dei diversi ambiti. Le direttive riguardano sostanzialmente gli aspetti di collegamento con la pianificazione di livello superiore, ove presente. Le prescrizioni individuano negli elementi costitutivi di ogni ambito le "invarianti" territoriali da rispettare in tutti gli interventi ammessi.

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3.2. Il sistema delle aree di rilevante interesse naturalistico
Tra gli ambiti di paesaggio sopra descritti, alcuni fanno già, interamente o parzialmente, parte del sistema del verde regionale come Parchi, Riserve: la Provincia integra tale sistema sottoponendo ad analoga salvaguardia aree di specifico interesse naturalistico al livello provinciale e ne promuove, in accordo con la regione, la formazione degli strumenti attuativi.
In queste aree le normative sono costituite in prevalenza da indirizzi e direttive rivolte alla qualificazione degli interventi di tutela e fruizione, le prescrizioni sono, di conseguenza, norme transitorie per gli interventi ammessi in attesa della formazione di progetti ed eventuali strumenti attuativi.
  1. la valle del Sizzone
    L’area si pone in continuità con il Parco Naturale del Fenera e raggiunge i confini provinciali, ampliando a tutta la parte montana il perimetro dell’area sottoposta a vincolo paesistico lungo il torrente Sizzone, con decreto "Galassino". La tutela è rivolta alla conservazione delle aree boscate e dei caratteri morfologici e paesistici delle valli dei torrenti; gli interventi di fruizione sono orientati alla formazione di percorsi naturalistici attrezzati, al recupero di eventuali edifici rustici per usi agrituristici, al recupero/ripristino di aree di cava dismesse (sull’esempio di quanto proposto nel Parco del Fenera) e di altri spazi già destinati allo sport - tempo libero (cross di Maggiora).
    Le frazioni di Pianezza (Soriso), Fornaci (Maggiora) e Prerro (Pogno) assumono i ruoli di "porte" di ingresso nell’area di rilevante valore naturalistico. Il Ptp individua alcuni percorsi rurali di collegamento con l’area protetta del Fenera, di notevole valenza paesistica per la conoscenza dell’ambito di montagna.

    AREA DI RILEVANTE VALORE NATURALISTICO DELLA VALLE DEL SIZZONE

    Interessa i comuni di Soriso, Gargallo, Maggiora, Pogno, con le frazioni di Pianezza (Soriso), Fornaci (Maggiora), Prerro (Pogno)

    Nell’area sono presenti i seguenti vincoli:
    Vincoli paesistici.: Galassino, (DM 1 agosto 1985, n°5624) lungo l’asta del torrente Sizzone; trattasi di vincolo, preordinato alla tutela del paesaggio della valle, dei boschi e della fauna;
    Boschi: l’area è interamente coperta da boschi (segnalati dalle carte CSI Piemonte)
    Acque: Torrente Sizzone, Sizzone di Vergano, Grua, Scarpia (vinc.431/85, ora DL 490/1999, art.146 e seguenti)
    Vincolo idrogeologico: presente nei comuni di Gargallo, Maggiora, Pogno

    Il patrimonio storico è rappresentato dall’architettura rurale di montagna presente nei nuclei e negli alpeggi e da alcune chiese e cappelle isolate quali la Madonna della Gelata (Soriso), e l’Oratorio di S. Eurosia (Pianezza)

    Il PTP individua alcuni percorsi continui, di interesse paesistico all’interno della valle, su strade rurali
    - dal nucleo di Fornaci, su percorso di costa, attraverso i casolari Pirella, Madonnina verso il Motto Tondo e il Motto Salvapaglia in ingresso all’area di salvaguardia del parco del Fenera;
    - dal nucleo di Fornaci, lungo il Torrente Sizzone di Vergano, a sud del Motto Salvapaglia, in ingresso al parco del Fenera come il precedente;
    - da Gargallo (località Valletta) a nord del corso del Sizzone, fino al parco del Fenera.


  2. ampliamenti del Parco della Valle del Ticino
    Il Piano Provinciale fa riferimento alle aree già proposte dal PTR Ovest Ticino: il loro diretto inserimento nell’area Parco o la loro conservazione come "aree di salvaguardia o di pre-parco", sono da considerarsi nell’ambito dello stesso Piano Territoriale Regionale.


    Piani di competenza regionale
    Restano inoltre soggetti a Piani di competenza regionale gli ambiti compresi nel PTR Ovest Ticino, già approvato, cui si fa esplicito rinvio per le norme di tutela paesistica che sono integralmente recepite, e nel PTO del Mottarone, attualmente in fase di progettazione, al quale la provincia di Novara partecipa per il solo comune di Armeno.
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3.3. Ambiti di elevata qualità paesistico ambientale
In altri ambiti, la Provincia assume direttamente il ruolo di coordinatore degli interventi attraverso la formazione di Piani Paesistici di competenza provinciale. Tali ambiti comprendono sia aree dove vincoli di tutela preordinati (L.1497/39 ora DL 490/1999, art.139 e seguenti) prevedono la formazione di Piani Paesistici, come indicato dalla LR 20/1989, sia aree dove la compresenza di aspetti di naturalità, sistemi insediativi storici, attività produttive agricole con forte dominanza paesistica, attività turistiche e per il tempo libero, crea condizioni di grande fragilità del sistema paesistico ma anche di notevole potenzialità per sviluppi coordinati del sistema provinciale.
In questi ambiti le normative sono costituite prevalentemente da indirizzi e direttive rivolte alla formazione dei Piani Paesistici, differenziate in relazione alle differenti qualità e vocazioni degli ambiti stessi, le prescrizioni sono di conseguenza norme transitorie per gli interventi ammessi in attesa della formazione degli stessi strumenti.
    1. l’ambito paesistico del lago d’Orta (di competenza regionale):

      il testo seguente è stato stralciato con la D.C.R. di approvazione del P.T.P., in quanto aree di particolare delicatezza e complessità, ricadenti sul territorio di più province (Novara e Verbano - Cusio - Ossola), per le quali sono stati già avviati studi ed esperienze da parte della Regione e per le quali è opportuno che la redazione di un piano paesistico sia di competenza regionale, ma viene di seguito riportato con valore documentario.

      L'ambito comprende l’intero territorio prospettante il lago, oltre ad aree già vincolate ex L. 1497/39. Il Piano Paesistico, oltre agli approfondimenti necessari, alle apposite scale, è rivolto ad una valutazione complessiva degli interventi per la valorizzazione degli aspetti turistici che tenga conto sia della necessaria tutela della fascia rivierasca, sia del coinvolgimento degli insediamenti della fascia collinare.
      All’interno dell’area facente parte del Piano Paesistico dovrà essere comunque considerata l’area produttiva di San Maurizio d’Opaglio, così come definita dalle norme e dalle tavole
      riguardanti il "Governo del territorio".

      PIANO PAESISTICO DEL LAGO D’ORTA

      Interessa i Comuni di Pella, San Maurizio d’Opaglio, Pogno, Gozzano, Bolzano Novarese, Orta San Giulio, Ameno, Miasino, Pettenasco, Armeno.

      Nell’area sono presenti i seguenti vincoli:
      Vincoli paesistici:ex L. 1497/39: tutta la sponda del Lago attraverso diversi decreti specifici e Galassino (DM 1 agosto 1985, n° 5670) in aree che vengono definite come "cornice naturale" di interesse per l’intero lago d’Orta.
      nota
      .In relazione a tale vincolo la Giunta Regionale ha recentemente adottato il Piano Paesistico di una parte del territorio di San Maurizio d’Opaglio, come "prima fase sperimentale e di anticipazione del processo di pianificazione paesistica della zona del lago d’Orta"(Del. GR 23-27621 del 21 giugno 1999)

      Boschi: l’area è interessata da boschi, segnalati dalle carte CSI Piemonte, da confermare attraverso i repertori comunali (vincolo ex L. 431/85 ora DL 490/1999)

      Acque: Lago d’Orta, Torrente Pescone, rivo Chieggino, rivo del Molino o Carcegna, torrente Agogna (vincolo ex L. 431/85 ora DL 490/1999, art. 146 e seguenti)
      nota. Il Piano di Bacino, per l’Agogna, indica fasce di delimitazione solo a partire da Briga, dunque per la parte alta, compresa nel piano paesistico, in attesa del piano stesso valgono le fasce di rispetto della ex L. 431/85 ora DL 490/1999.

      Vincolo idrogeologico: presente in tutti i comuni

      Il patrimonio storico è rappresentato da beni di notevole importanza, tra i quali sono segnalati:
      centri storici: Pella (tipo C), Alzo (E); Pogno (D); Gozzano (C_B), Auzate (E), Bugnate (E); Bolzano Novarese (E); Orta e San Giulio (B), Corconio (E); Ameno (C), Vacciago (E); Lortallo (E); Miasino (C), Carcegna (E); Pettenasco (E), Armeno (C)

      emergenze: Gozzano: chiesa di San Lorenzo; Bolzano Novarese: Chiesa di San Martino; Orta: Basilica di San Giulio e palazzo vescovile, Sacro Monte di Orta, Convento di Monte Mesma, Torre di Buccione; Ameno: villa Monte Oro con parco; Armeno: chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta

      beni di riferimento territoriale (oltre alle emergenze): Pella: chiesa di San Filiberto in Prorio con via crucis; Pogno. chiesa parrocchiale dei SS Pietro e Paolo con via crucis; Gozzano: chiesa di San Giuliano, Madonna di Luzzara, Madonna della Guardia; Ameno: chiesa parrocchiale della B.V. Assunta;

      beni di caratterizzazione dell’ambito: ville signorili, darsene, vie crucis, cappelle minori diffuse, caratteri architettonici tipici del Cusio nei centri e nuclei.


  • L’ambito paesistico del Lago Maggiore (di competenza regionale):

    il testo seguente è stato stralciato con la D.C.R. di approvazione del P.T.P., in quanto aree di particolare delicatezza e complessità, ricadenti sul territorio di più province (Novara e Verbano - Cusio - Ossola), per le quali sono stati già avviati studi ed esperienze da parte della Regione e per le quali è opportuno che la redazione di un piano paesistico sia di competenza regionale, ma viene di seguito riportato con valore documentario.
    L'ambito comprende la sola parte già perimetrata dal decreto di vincolo ex L. 1497/39 (ora DL 490/1999, art. 139 e seguenti), a tutela della sola fascia costiera, lungo la quale la compromissione edilizia e la privatizzazione degli affacci a lago hanno raggiunto un livello non più superabile, mettendo a rischio le stesse qualità paesistiche che ne hanno sostenuto le ragioni. Le finalità della pianificazione paesistica dunque, oltre al riconoscimento dei valori, delle visuali libere da mantenere e delle condizioni di continuità per le aree di valore naturalistico, sono orientate a privilegiare la fruizione collettiva degli affacci a lago e a garantire la continuità morfologica e formale degli eventuali manufatti relativi a strade, piazze e altri spazi pubblici, promuovendo accordi di programma per il settore turistico tali da limitare la pressione sulle sponde del lago, orientando gli interventi anche nell’entroterra.

    PIANO PAESISTICO DELLA SPONDA DEL LAGO MAGGIORE

    Interessa i Comuni di Arona, Meina e Lesa.
    Nell’area sono presenti, oltre al vincolo ex DL 490/1999, art.139, da decreto, i seguenti vincoli:

    Acque: lago Maggiore, torrente Erno, rio Colorio, torrente Tiasca, rivo Puntecchio (vincolo ex L. 431/85 ora DL 490/1999, art.146 e seguenti)

    boschi: che saranno meglio definiti attraverso i Repertori comunali (vincolo ex L.431/85 ora DL 490/1999, art.146 e seguenti)

    vincolo idrogeologico: presente in tutti i comuni

    Il patrimonio storico è rappresentato da beni di notevole importanza, tra i quali sono segnalati:
    centri storici: Arona (B), Meina (C), Lesa (D)

    emergenze, beni di riferimento e beni di caratterizzazione: oltre alla Rocca Borromeo e alla famosa statua di San Carlo di Arona, il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di ville legate al turismo storico, tra le quali alcune costituiscono emergenze architettoniche (villa Faraggiana di Meina, Villa Stampa di Lesa).



    I Piani paesistici di competenza provinciale riguardano:

  • gli ambiti terrazzati delle colline Novaresi: si tratta di tre diverse aree appartenenti ai terrazzi antichi, rilevati sulla pianura.
    I due terrazzi della parte centrale della Provincia, quello di Proh-Romagnano, ad ovest dell’Agogna e quello di Cavagliano-Suno, ad est, sono inseriti nel Piano di Settore "Distretti del Vino" ai sensi della LR 20/1999. I Piani Paesistici sono quindi finalizzati ad evidenziare le opportunità e le indicazioni territoriali per l’inserimento di progetti e programmi di valorizzazione delle produzioni vinicole. Contemporaneamente l’ambiente naturale dei terrazzi offre notevoli occasioni di interesse per la vegetazione e fauna delle "baragge" (biotopi protetti) e per il particolare paesaggio delle vallette dei torrenti (Strona, Terdoppio ecc).

      c1) Terrazzo di Proh/Romagnano. Il perimetro proposto a nord coincide con il perimetro del Parco del Fenera, sugli altri due lati con il piede del terrazzo: i limiti dell’area sottoposta a Piano Paesistico sono posti, ove possibile, lungo strade rurali o confini di appezzamenti in margine al piede del terrazzo stesso; il perimetro si estende sulla punta a sud-est fino a comprendere la "Garzaia di San Bernardino", area sottoposta dal decreto Galassino a vincolo paesistico e legata da riconoscibili ordinamenti territoriali al nucleo di Proh.
      Particolare attenzione è posta, anche attraverso le normative del Titolo IV che governano il sistema insediativo, nel contenere gli effetti di indebolimento dei valori paesistici del terrazzo in particolar modo sul lato occidentale, legati sia alla espansione/dispersione di residenze lungo i bordi del terrazzo stesso, sia agli interventi relativi alle aree produttive legate alla conurbazione che tende a saldarsi lungo la strada statale 299 della Valsesia.

      Al contempo tra le finalità del piano paesistico è indicata la valorizzazione di interventi di tipo agrituristico legati alla conoscenza delle attività vitivinicole, la percorribilità del terrazzo (anche attraverso l’individuazione di percorsi di conoscenza dei luoghi e della loro storia) e la valutazione delle condizioni di inserimento di grandi areali per il tempo libero (golf di Sizzano) in relazione alle caratteristiche ambientali ed agricole che il piano paesistico intende tutelare.

      PIANO PAESISTICO DEL TERRAZZO DI PROH/ROMAGNANO

      Interessa i comuni di
      Grignasco, Prato Sesia, Cavallirio, Boca, Maggiora, Cureggio, Fontaneto d’Agogna, Cavaglio d’Agogna, Cavaglietto, Barengo, Briona, Fara Novarese, Sizzano, Ghemme, Romagnano Sesia.

      Nell’area sono presenti i seguenti vincoli.
      Riserva Naturale delle Baragge di Pian Rosa: regionale: interamente compresa
      Boschi:l’area è interessata da boschi (come segnalati dalle carte CSI Piemonte) che saranno meglio definiti attraverso i Repertori comunali

      Acque: torrente Roccia, riale dei Prati, Strona, rio Camanella, riale di Boca, riale Cavallirio, riale delle Pile, rio Campalone di Maggiora, rio di Valle Molina, torrente Strego, rio della Valle, Oriale, rio Rameno (DL.490/1999, art.146).
      Vincolo idrogeologico: nei comuni di Grignasco, Prato Sesia, Cavallirio, Boca, Maggiora, Cureggio, Romagnano Sesia, Fontaneto d’Agogna.

      Il patrimonio storico è legato soprattutto agli edifici rurali, si segnalano comunque i centri e i nuclei a contatto con il terrazzo:

      centri storici: Grignasco (C) Prato Sesia (E) Cavallirio (E), Boca (E), Maggiora (C), Cureggio (D), Fontaneto d’Agogna, Cavaglio d’Agogna, Barengo (E), Briona (D), Fara Novarese (D), Sizzano (C, con ricetto), Ghemme (C, con ricetto), Romagnano Sesia (C)

      emergenze: Rocca di Briona

      beni di riferimento territoriale (oltre alle emergenze): castello di Serramonte (Prato Sesia), castello-villa (Barengo), castello di Proh (Briona), villa Caccia (Romagnano Sesia)

      beni di caratterizzazione dell’ambito: nuclei rurali sparsi, resti di fortificazione e cascine sul bordo del terrazzo, fornaci, molini, cappelle lungo strade rurali.

      Percorsi: sono individuati alcuni percorsi rurali che, con continuità, collegano diversi elementi di interesse paesistico.

        c2) Terrazzo di Cavagliano/Oleggio/Suno.Il perimetro del Piano riprende quello proposto dal PTR Ovest Ticino, per la parte di territorio ivi compresa, e lo estende a nord fino alle prime propaggini delle colline moreniche del Verbano. Sul lato orientale la presenza del sistema insediativo di Bellinzago-Oleggio-Marano Ticino, caratterizzato da estrema diffusione di agglomerati e nuclei abitati, rende più difficile ancorare il perimetro di Piano agli elementi geomorfologici che lo definiscono. Il perimetro è quindi definito dal rapporto con l’area del proposto PTO dell’Ovest Ticino settentrionale.
        Come per l’ambito sopra descritto le finalità del piano sono individuate nel potenziamento delle attività agricole legata alla produzione vitivinicola, nella tutela degli aspetti morfologici e naturalistici legati alla particolare natura dei luoghi, nel coordinamento di progetti legati all’agriturismo.
        Al margine superiore dell’area compresa nel piano, la presenza di una larga fascia di territorio, caratterizzata da importanti aree private per il tempo libero, costituisce occasione di connessione tra i differenti ecosistemi naturali e seminaturali e le aree verdi urbane.

      PIANO PAESISTICO DEL TERRAZZO DI OLEGGIO/CAVAGLIANO/SUNO

      Il Piano paesistico interessa i comuni di:
      Cressa, Bogogno, Suno, Vaprio d’Agogna, Momo, Caltignaga, Bellinzago Novarese, Oleggio, Mezzomerico.

      Nell’area sono presenti i seguenti vincoli.

      Biotopo della Baraggia di Bellinzago, istituito
      Boschi: l’area è interessata da boschi, vincolo ex DL.490/1999, art.146
      Acque:Terdoppio, Lirone, Meia, Riale, Oriale, Zuffolone, Agamo, Rito,
      Campione (vincolo ex DL.490/1999, art.146)

      Vincolo idrogeologico: nei comuni di Bogogno, Agrate Conturbia

      Il patrimonio storico è rappresentato da:

      centri storici: Cressa (E); Bogogno (E); Momo (E), con Castelletto di Momo (E); Suno (D); Mezzomerico (E); Bellinzago Novarese (C), Oleggio (C), Divignano (E), Agrate Conturbia (E)

      emergenze: Basilica di San Michele di Oleggio, Battistero di Agrate Conturbia, castello di Conturbia

      beni di riferimento territoriale: nucleo di Cavagliano, Badia di Dulzago, Castelletto di Momo, castello di Divignano

      - beni di caratterizzazione dell’ambito: cascine, nuclei rurali, cappelle isolate, fornaci

      - Canali: cavo Borromeo, Diramatore alto Novarese

        c3) Terrazzo di Novara/Vespolate. Il perimetro del Piano riprende quello individuato dal decreto di Vincolo ex DL.490/1999, art.139, per la porzione compresa nel Comune di Novara, viene esteso fino al centro di Vespolate, lungo l’asta dell’Agogna, ad ovest e lungo la ferrovia Milano-Mortara ad est.
        Oltre alla conservazione e valorizzazione dei caratteri morfologici del terrazzo e delle vallette interne, spesso indeboliti da pratiche colturali legate all’allargamento delle "camere" del riso o dall’attività di cava, e in accordo con quanto già programmato dalla città di Novara, il Piano dovrà individuare gli spazi e le condizioni di inserimento di attività di fruizione agrituristica, soprattutto in risposta alle esigenze di tempo libero della città capoluogo.
        L’inserimento di grandi infrastrutture come la tangenziale a sud di Novara e la sistemazione di alcuni impianti tecnologici presenti fin d’ora nell’area, devono costituire occasioni per la realizzazione della rete ecologia trasversale, tra l’Agogna e le aree protette, attraverso un’attenta valutazione delle opere di mitigazione che accompagneranno le rispettive valutazioni o verifiche di impatto ambientale previste dalle leggi regionali vigenti.

      PIANO PAESISTICO DEL TERRAZZO DI NOVARA/VESPOLATE

      Il Piano paesistico interessa i comuni di:
      Novara, Garbagna Novarese, Nibbiola, Vespolate, Granozzo con Monticello.

      Nell’area sono presenti i seguenti vincoli.
      Vincolo paesistico ex DL.490/1999, art.139, Parco della Battaglia
      Acque:Agogna (vinc. ex DL.490/1999, art.146, e fasce A , B e C del PAI), torrente Arbogna (vincolo ex DL.490/1999, art.146)

      Il patrimonio storico è rappresentato da :

      centri storici: Novara (A), Nibbiola (E), Garbagna Novarese (E), Vespolate (D);
      emergenze e beni di riferimento territoriale: oltre ai beni emergenti all’interno del centro di Novara, Abbazia di San Nazzaro della costa, villa Monrepos con parco, villa Segù Langhi di Olengo, cascina Santa Marta (Novara), castello di Nibbiola, castello di Monticello, ricetto di Vespolate;

      beni di caratterizzazione dell’ambito: cascine a corte con oratorio, e cascine sui bordi dei terrazzi, cappelle isolate, molini, opere idrauliche sull’Agogna

      Canali: canale Quintino Sella

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    3.4. La rete ecologica provinciale
    La Provincia, oltre ai piani di cui sopra, si avvale, a tutela degli assetti paesistici e ambientali, di un progetto di rilevanza provinciale, ai sensi della legge urbanistica regionale vigente, di Rete Ecologica, definito strategico, in quanto fondamentale per la riqualificazione e valorizzazione dell’intero territorio. Tale progetto, anche in adesione alle direttive Comunitarie, si propone di attivare politiche ambientali integrate con le politiche agricole e quelle urbane in modo da garantire uno sviluppo "sostenibile" del territorio.
    In tal modo oltre agli aspetti strettamente "ecologici" viene arricchito anche il tema del paesaggio nella sua accezione più generale e legata agli aspetti percettivi.

    Il Piano crea i presupposti generali per la formazione del Progetto, cui parteciperanno discipline specifiche e competenze diverse, individuando nelle aree naturali protette i capisaldi (matrici naturali) del sistema e nelle fasce di tutela dei corsi d’acqua naturali e artificiali, i principali "corridoi" ecologici, all’interno dei quali vanno garantite le condizioni di naturalità (o biodiversità) necessarie a collegare tra di loro (a mettere in rete) i grandi areali naturali esistenti e previsti.

    E’ evidente che le aree urbane, attraverso la rilettura dei sistemi di verde interni e della loro continuità con gli spazi aperti esterni, sono pienamente coinvolte e possono trovare nuovi motivi di "qualità" nella partecipazione al progetto di rete.

    Le norme relative alla rete ecologica sono dunque indirizzi e direttive volte ad individuare le principali caratteristiche del Progetto e le componenti istituzionali territoriali interessate oltre che a coinvolgere fin dall’inizio la pianificazione comunale nella predisposizione di norme ed azioni locali per la formazione della rete. Le prescrizioni sono rivolte alla immediata tutela degli elementi della rete individuati direttamente dal Piano Provinciale.

    Nella costruzione della rete ecologica assume valore fondamentale l’asta fluviale della Sesia in quanto corridoio fondamentale di raccordo tra le aree montane, a riconosciuta valenza naturalistica e paesistica del Fenera, e i territori dell’alta e bassa pianura della Sesia, nei quali la ricostruzione degli elementi ordinatori del paesaggio è principalmente affidata alla Sesia e ai suoi derivatori storici (rogge Mora, Biraga, ecc).

    L’area individuata come corridoio fondamentale della rete ecologica comprende la fascia B del PAI ed aree già sottoposte a tutela da strumenti di pianificazione locale; la tutela è finalizzata a collegare, attraverso la necessaria fascia di continuità, le aree già riconosciute per il loro valore naturalistico al livello regionale: il Parco Naturale Regionale delle Lame del Sesia con la Riserva Naturale dell’Isolone di Oldenico, il Biotopo Bosco Preti e Bosco Lupi.
    Il progetto di rete è principalmente rivolto alla conservazione dell’asta fluviale e delle sue divagazioni, alla valorizzazione dell’ambiente, della flora e fauna caratteristici.

    E’ da prevedere la formazione di accordi specifici con la provincia di Vercelli, per analoghe iniziative sulla sponda occidentale della Sesia, che potrebbero portare anche alla formazione di un parco fluviale di interesse sovra provinciale, se non regionale.
    Interventi per la fruizione nell’ambito fluviale, dovranno rivolgersi prevalentemente alle aree disponibili attraverso il recupero di attività di cava dismesse o di altri ambiti degradati, riservando al solo approccio conoscitivo le aree di maggiore naturalità.
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    3.5. Normative di tutela per aree ed ambiti non sottoposti a piani attuativi
    In diversi ambiti, la tutela e la valorizzazione del paesaggio, che sono una delle prime finalità della pianificazione provinciale, non comportano necessariamente la predisposizione di ulteriori piani o progetti attuativi, ma possono essere affidate alla pianificazione comunale orientata e coordinata dalle normative del Piano Provinciale.

    Vengono riconosciute dal Piano stesso alcune aree di particolare rilevanza paesistica, legata a specifiche posizioni o ad elementi del patrimonio storico, per i quali si intendono preservare i coni visuali.
    Per tali aree la normativa è rivolta alla pianificazione comunale attraverso indirizzi generali, direttive specifiche per le singole aree, e prescrizioni riguardo alle destinazioni dei suoli liberi.

    Le aree di rilevanza paesistica individuate dal Piano Provinciale sono:
    1. l’area montana del Mottarone, non compresa nel PTO Regionale. I valori prevalenti di questo grande ambito sono legati agli aspetti naturalistici. Sono di fondamentale importanza gli accordi che la Provincia può attivare con la Regione e con la vicina Provincia del VCO, perché anche questa parte della montagna goda di attenzione e programmazione (soprattutto ai fini di un turismo rispettoso dell’ambiente) analoghe alla parte considerata dal Piano Regionale.
      Sono interessati, per le parti montane, i comuni di Ameno, Bolzano Novarese, Colazza, Gozzano, Invorio, Massino Visconti, Miasino, Nebbiuno, Pisano.
    2. la valle dei Molini, adiacente al Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, indicata più volte come area di naturale espansione del parco stesso. Il Piano riconosce a quest’area un prevalente valore paesistico, legato agli aspetti dell’uso agricolo storico, sottolineati dalla presenza degli insediamenti di Muggiano e del piccolo nucleo di Ceserio. Sono interessati i comuni di Comignago, Gattico e Oleggio Castello.
    3. le aree di tutela delle visuali del centro storico di Novara, situate a nord-ovest e a sud-est del capoluogo, legate fondamentalmente alla percezione del complesso degli edifici storici del capoluogo, ma anche al mantenimento di rogge di antica data e fontanili, in estensione di aree già segnalate e sottoposte a tutela dei caratteri storici del paesaggio agrario dal PTR Ovest Ticino.
    4. l’ambito paesistico di Pombia, Varallo Pombia e Castelletto Tic.: come definito dal Decreto "Galassino" a tutela degli aspetti panoramici e storici della costa sovrastante la valle del Ticino. L’ambito perimetrato dal decreto è quasi contiguo all’ambito del Terrazzo di Cavagliano/Oleggio/Suno; ne è separato da una fascia prevalentemente destinata ad attività produttive, entro la quale è opportuno mantenere quantomeno degli spazi liberi da edificazione e destinati ai collegamenti "verdi" o "ecologici" tra gli ambienti naturali del terrazzo e la valle del Ticino.
      L’ambito, insieme con il successivo ambito del Monte Solivo, appartiene interamente al previsto PTO dell’Ovest Ticino Settentrionale, al cui interno saranno verificati, alla scala di dettaglio, gli elementi normativi e territoriali di specifica tutela paesistica.
      La tutela è finalizzata al riordino delle urbanizzazioni estremamente diffuse, caratteristiche di tutta la fascia alta sulla sponda fluviale, in vista di due aspetti fondamentali: la conservazione delle prospettive e delle visuali sulla valle del Ticino e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico segnalato.
      Il patrimonio storico è rappresentato dai centri storici: Varallo Pombia (D), Pombia e Castello di Pombia (E);
      Emergenze e beni di riferimento territoriale: siti archeologici, alcuni dei quali di estremo interesse come il Ninfeo di Pombia; chiesa di San Vincenzo in castro a Castello di Pombia,
      Beni di caratterizzazione dell’ambito: chiese ed oratori di origine medioevale, alcune fortificazioni medievali da considerarsi come parte di un "sistema" dell’ambito paesistico da valorizzare.
    5. l’ambito paesistico del Monte Solivo, segnalato espressamente dal Comune di Borgo Ticino, a tutela dell’ampia copertura boscata e delle caratteristiche geomorfologiche dell’area.

    Allo stesso modo per il paesaggio delle colline moreniche del Verbano, le norme di piano affidano alla pianificazione comunale il censimento delle aree boscate e la tutela dei dossi collinari, che costituiscono i principali fattori di caratterizzazione, assieme alla valorizzazione delle attività turistico-ricreative di collina, che possono divenire un’importante alternativa alla pressione esistente sulle rive del lago e alle possibili ripercussioni degli effetti indotti dall’areoporto di Malpensa.
    La diffusa presenza di residenze isolate, verrà regolata oltre che dal coordinamento delle normative comunali (di cui al Titolo IV delle norme), anche attraverso la valutazione di singoli progetti da parte della Commissione Provinciale Territorio.

    Per il paesaggio agrario di pianura, il Piano riconoscendo come prioritaria l’esigenza della conservazione all’uso agricolo dei suoli di alta e buona produttività, affida ai Piani di Settore agricoli, già avviati in sede regionale (riso, vino) o da avviare, la ricerca delle condizioni attraverso le quali le aziende agricole possono partecipare direttamente alla riqualificazione del paesaggio agrario per esempio con la semplice ricostruzione dei segni territoriali di riferimento quali siepi e alberature di ripa o di bordo campo, la manutenzione dei fontanili, ma anche con un’oculata diversificazione delle colture, in applicazione delle norme e attraverso la richiesta degli incentivi previsti dalla Comunità Europea.
    Alla pianificazione comunale il Piano affida invece l’attenta valutazione delle previsioni di ampliamento delle strutture urbane in relazione ai valori, ma anche alle giaciture e continuità, dei suoli e ai loro effetti sull’ambiente agrario

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    3.6. Gli itinerari e i percorsi di interesse paesistico-culturale
    La Provincia di Novara ha recentemente approvato il "Programma provinciale delle piste ciclabili" con Delibera del Consiglio Provinciale n°48 del 10.05.1999.
    Il Piano Territoriale Provinciale recepisce i principali itinerari di conoscenza del territorio analizzati ed evidenziati all’interno del programma citato: essi si avvalgono perlopiù di strade comunali e provinciali, per le quali va garantita la percorribilità, in condizioni di sicurezza, per tutti i mezzi. Il citato Programma provinciale contiene già le indicazioni per i principali percorsi ciclabili. Lungo questi itinerari sarà privilegiata la predisposizione di luoghi di sosta ed attrezzature per la fruizione dei più importanti elementi del paesaggio.
    Sono inoltre individuati, e distinti dai precedenti itinerari, alcuni percorsi nelle aree di maggiore interesse naturalistico, paesistico, sottoposte a pianificazione attuativa, fin d’ora attrezzabili per la fruizione. Essi si avvalgono perlopiù della rete delle strade rurali, saranno quindi percorsi prevalentemente riservati al tempo libero, con limitazioni, in relazione ai luoghi e alle attività prevedibili, per i mezzi motorizzati.
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